Cosmologia dantesca



Divina Commedia - Cosmologia dantesca


- L’immagine che del cosmo (l’universo) avevano gli uomini del medioevo non era basata, come quella che ne abbiamo oggi, su un modello autonomo in cui la descrizione fisica risulti separata da un’interpretazione di tipo metafisico o teologico.
Dante riprende dalla cultura del suo tempo la concezione geocentrica (= Terra al centro del cosmo) dell'universo, cioè la cosmologia aristotelico-tolemaica, che sarà considerata valida fino a Copernico e a Galileo.
Il sistema cosmologico della Divina Commedia è dunque fondato sul modello dell’astronomo e geografo egiziano Tolomeo (II sec. d.C.), secondo il quale la Terra è al centro dell’universo e 7 pianeti (erano considerati tali anche la Luna e il Sole) le girano attorno.
Questo modello era stato associato alla fisica e alla metafisica di Aristotele (filosofo greco del IV sec. a.C.), a loro volta conciliate alla visione cristiana del mondo da S. Tommaso d’Aquino (teologo del XIII sec.).
- La Terra è circondata da 10 cieli concentrici, di cui quello esterno (Empireo) è immobile, perché sede di Dio, mentre gli altri 9 ruotano ognuno secondo un proprio moto. Di questi 9 cieli, 7 contengono i pianeti (Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno), uno le stelle fisse e l'ultimo (Primo mobile) dà inizio al movimento universale.
- La Terra è divisa in due emisferi, quello delle terre emerse (abitato dagli uomini; qui, sottoterra, è posto l’Inferno) e quello delle acque (disabitato; qui, al centro dell’oceano, posta su un’isola, si innalza la montagna del Purgatorio e del Paradiso terrestre). Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, secondo Dante la parte alta della Terra era quella dove si stendeva l’oceano, mentre la parte bassa era quella delle terre emerse; l’emisfero abitato è dunque quello meridionale, il disabitato quello settentrionale.
- L'emisfero delle terre emerse ha per confini il Gange a oriente, le Colonne d'Ercole (lo stretto di Gibilterra) a occidente. Al centro c'è Gerusalemme. Al di sotto di Gerusalemme è posto l'Inferno, che ha forma di un cono rovesciato, un ciclopico imbuto circolare, che via via si restringe e i cui enormi gradini sono i 9 cerchi degli inferi.
- L’origine della montagna del Purgatorio è attribuita alla “fuga” delle terre nell’emisfero meridionale (in origine la terra si trovava infatti nell’emisfero settentrionale, vedi Inf. 34 canto) per la caduta di Satana-Lucifero, cacciato dal Paradiso. Nel Purgatorio le anime degli uomini subiscono pene temporanee che le purificano. La vetta di questo monte altissimo, sottratta ad ogni fenomeno naturale, costituisce il paradiso terrestre, già sede delle prime creature umane: si tratta di una meravigliosa foresta con al centro l'albero della scienza del bene e del male. Anche il Purgatorio ha la forma regolare di una scalinata circolare, che si slancia verso l'alto per 7 ripiani sempre più stretti, detti cornici o balze.
- Nel Paradiso la vera e propria sede dei beati, ossia l’Empireo, è il decimo dei cieli che ruotano introno alla Terra. Qui i beati siedono nella candida rosa, nella contemplazione eterna di Dio. Tuttavia Dante nel suo viaggio ha la speciale possibilità di incontrare le anime beate nei cieli inferiori del cosmo, disposte nel cielo (della Luna, di Mercurio, di Venere, ecc.) di cui più sentirono gli influssi in vita. Nell’Empireo Dante giunge infine alla meta ultima del suo viaggio, la visione di Dio.